DAL PIATTO PRONTO E SANO ALLA FILIERA DIGITALE: LA IV RIVOLUZIONE INDUSTRIALE NEL MONDO DELLA RISTORAZIONE!

La quarta rivoluzione industriale è ancora tumultuosamente in atto e oggi sta sconvolgendo i processi, i servizi e l’offerta tutta anche nel mondo della ristorazione.

È ormai un fatto noto – se non addirittura trito e ritrito – che a seguito della pandemia, la digitalizzazione e i suoi servizi abbiano spopolato trasversalmente alle generazioni.

Siamo sicuri che la prima cosa digitale a cui avete pensato è quella parola che ormai – anche tra i più refrattari all’inglese e agli inglesismi – mastichiamo quotidianamente ossia il delivery, che poi altro non è che la buona e vecchia consegna a domicilio… ma detta all’inglese fa più digital.

Attenzione però! La digitalizzazione nella ristorazione è molto più di questo! Dalla somma delle tecnologie in continua evoluzione, nascono tante possibilità:

Si può fare una dieta bilanciata con il minimo sforzo e il massimo godimento: è il caso di App come Vita Meals o Foorban che grazie ad un mix perfetto di algoritmi e dark kitchen, nutrizionisti e chef, compongono menu settimanali vari e personalizzati e consegnano quotidianamente il pasto del giorno, pronto e sano da gustare a casa o in ufficio!

Si può costruire una rete di fornitori efficiente e sostenibile con Soplaya ad esempio: una piattaforma che mette in contatto fornitori e ristoratori, permettendo di costruire filiere corte e di semplificare e velocizzare i processi; oppure con Deliveristo: una classica app di delivery che lavora a livello B2B consegnando a domicilio (dove il domicilio è la cucina di un ristorante) in tempi rapidi, permettendo così di avere il magazzino sempre rifornito.

Si possono ridurre i propri sprechi (ampliando al contempo il numero dei propri clienti) associandosi ad etichette sostenibili come Too Good To Go e Last Minute Sotto Casa, che consegnano al domicilio dell’utente finale box con prodotti che altrimenti rischierebbero di essere buttati.

Le tecnologie nella ristorazione sono state rivoluzionarie perché hanno cambiato il modo di pensare e fare le cose e lo hanno cambiato al punto che una volta sperimentato il “nuovo”, nessuno possa più tornare indietro. Non si può prescindere dal pensare a piatti sani nelle proprie proposte, non si possono più costruire filiere che non siano trasparenti e sostenibili, come già evidenziato nelle nostre Sonde Cimabue e Raffaello. E non si può prescindere dall’essere digitali.

Che si voglia fare ristorazione o distribuzione, essere digitali rappresenta oggi il punto di partenza, ma l’innovazione non può e non deve fermarsi. Il futuro ci riserverà nuove rivoluzioni.